Sulle price action dei princiali asset finanziari cominciano ad intravedersi dei segnali di vera e propria paura da parte di investitori, che non riescono ad immaginare quel che potrà accadere nel prossimo futuro. Gli indici di rischio sono improvvisamente balzati in zona paura/panico con il “fear and greed” che è sceso a ridosso di quota 25 mentre il Vix è arrivato a 19.2.
I mercati azionari, che fino a qualche giorno orsono sembravano in un’area di relativa tranquillità, si sono avvicinati a dei punti chiave di medio termine la cui violazione potrebbe aprire la strada ad un sell off significativo. I rendimenti dei titoli di stato continuano a far registrare nuovi massimi, mentre negli Stati Uniti il tasso di interesse medio per i mutui trentennali a tasso fisso è salito al 7.41% (livello di dicembre 2000).
Nella notte le vendite al dettaglio in Australia hanno registrato un aumento inferiore alle attese (+0.2% su base mensile) mentre l’indice Anz Business Outlook in Nuova Zelanda è salito a +1.5 dal -3.7 di agosto. AudNzd sui supporti chiave a 1.0730.
VALUTE
Il dollaro appare inarrestabile, con l’EurUsd che sta facendo registrare l’undicesima candela consecutiva settimanale ribassista, configurazione che non si è mai vista da quando è nato l’euro. La valuta americana continua a sovraperformare visto che, in questo momento, il biglietto verde non ha alternative, esattamente come accadde con la pandemia a marzo 2020 e come nel 2022 quando la Fed cominciò ad alzare il costo del denaro in modo aggressivo.
Per correlazione l’oro si indebolisce e scende sotto 1.880 dollari l’oncia, ai livelli più bassi degli ultimi sei mesi e non lontano da supporti chiave di medio termine a quota 1.840. La ragione è sempre la stessa ovvero la persistenza delle banche centrali nel voler alzare il costo del denaro, come confermato anche ieri dal Presidente della Fed di Minneapolis Kashkari, che ha ricordato che vi sono almeno il 50% di probabilità che i tassi crescano ancora.
Fino a quando ci sarà questo scenario, quindi, il trend rimarrà favorevole al biglietto verde. La giornata odierna prevede la pubblicazione dell’inflazione tedesca e i dati sul mercato del lavoro settimanale Usa, accompagnati dal dato finale del Pil del secondo trimestre Usa (atteso a +2.2% su base annua). Una giornata interessante, con un possibile aumento della volatilità di breve termine.
Buon trading e buon giornata.
Saverio Berlinzani
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