PETROLIO
I prezzi del petrolio Brent sono diminuiti nelle prime contrattazioni, in seguito all'ultimo rapporto sulle scorte degli Stati Uniti che ha rivelato un'inaspettata impennata delle riserve. Questo sviluppo ha accentuato le preoccupazioni relative a un potenziale rallentamento della domanda.
Nelle ultime settimane, il prezzo al barile è rimasto relativamente stabile all'interno di un range ristretto. Da un lato, persistono le preoccupazioni per l'impatto delle prolungate politiche monetarie restrittive sull'attività economica, che potrebbero portare a una riduzione della domanda. Dall'altro lato, le pressioni sull'offerta continuano a incombere, esacerbate dalle tensioni in corso in Medio Oriente che minacciano la catena di approvvigionamento petrolifero globale.
In questo contesto, gli operatori di mercato seguiranno con attenzione l'imminente pubblicazione dei dati relativi alla spesa per consumi personali negli Stati Uniti, che rappresentano un indicatore chiave dell'inflazione per la Federal Reserve.
L'interpretazione di questi dati potrebbe consolidare le aspettative sulla tempistica del primo taglio dei tassi della Fed, che molti ipotizzano possa avvenire già a giugno. Tali speculazioni potrebbero contribuire ulteriormente alla pressione al ribasso sui prezzi del petrolio.
Ricardo Evangelista - Analista Senior, ActivTrades
AZIONARIO EUROPEO
Le azioni hanno continuato a salire in Europa giovedì, con gli investitori che hanno esultato per i risultati aziendali positivi in vista dei dati chiave degli Stati Uniti di questo pomeriggio.
L'ottimismo del mercato per le azioni dell'Unione Europea continua a salire nonostante le relazioni sugli utili delle società del vecchio continente siano state frammentarie. Gli investitori sono molto preoccupati, in quanto i cattivi risultati di Worldline, Teleperformance e Air France compensano i buoni risultati di Airbus e Moncler. Tuttavia, questo quadro societario disomogeneo non ha ancora influenzato in modo significativo la propensione al rischio, in quanto gli investitori sono concentrati sugli sviluppi macro, con l'indice PCE statunitense in vista.
Questo dato cruciale, che riceve grande attenzione da parte della Fed e svolge sempre un ruolo importante nelle sue decisioni monetarie, dovrebbe fornire un messaggio contrastante anche questo mese. Infatti, mentre si prevede che l'indice PCE core mostri un leggero calo (dal 2,6% al 2,4%) rispetto all'anno scorso, i dati stimati al mese suggeriscono un'accelerazione dei prezzi dal 2,8% al 2,9%.
Naturalmente, dati rassicuranti sotto forma di cifre inferiori a quelle inizialmente stimate dovrebbero stimolare ulteriormente la propensione al rischio. Ma un quadro più eterogeneo potrebbe indurre gli investitori a prendere profitto, portando il mercato a una fase di correzione nel brevissimo termine.
L'indice STOXX-50 scambia ancora al di sopra del livello di 4.880,0pts, con la maggior parte dei settori in verde finora, ma si prevede una maggiore volatilità nel pomeriggio.
Pierre Veyret - Analista Tecnico, ActivTrades
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